Sono amante del freddo perciò in questo ricordo islandese, vi racconterò di luoghi innevati, ma accoglienti e della grande passione che ho per lo Skyr.
Lo Skyr è un formaggio neutro a metà fra lo yogurt greco e il formaggio spalmabile con in più il vantaggio di avere pochi grassi.
In Islanda si consuma largamente a colazione insieme a salmone o aringhe, ma anche uova e salumi vari, insomma colazione salata!
Io lo abbinavo alla frutta, al pane tostato e al cappuccino e ho mantenuto questa abitudine anche una volta tornata a casa perchè me ne sono innamorata.
Sono trascorsi ormai due anni dal viaggio in Islanda, ma la mia colazione preferita è ancora Skyr, sciroppo d’acero e noci.
Oggi propongo una variante altrettanto goduriosa in cui serviranno mele, limone, zucchero e poco altro con cui otterrete una colazione per due molto hygge.
Hygge è quel concetto nord europeo di rendere la casa accogliente e di coccolarci e cosa può esserci di più coccoloso che iniziare bene la giornata?
Vuoi provare lo skyr in una ricetta salata? Prova le polpette di cardi, se invece cerchi una ricetta con le mele prova la crostata di mele della nonna.
Ricetta dello skyr e un ricordo islandese
- Skyr al naturale o alla vaniglia, 150 g
- mela golden, 1 piccola
- zucchero di canna, 1 cucchiaio
- limone, il succo di mezzo
- lime, il succo di mezzo
- acqua, 1 cucchiaio circa
- pasta di nocciole, 1 cucchiaino
- sale fino ai fiori, 1 pizzico
Esecuzione
Inizio a preparare lo skyr e mi sovviene subito un ricordo islandese della colazione salata a base di pesce, per me desolante!
Mentre verso il formaggio in una ciotola ricordo il buffet di cibi caldi e freddi da cui mi servivo solo di pane fresco, frutta e skyr.
L’hotel era molto accogliente e ben caldo, mentre fuori cadeva copiosa la neve a ricoprire ogni cosa e ovattare tutto.
I ricordi islandesi

I venti impetuosi mozzavano il fiato e la terra sbuffava dai gysers la propria potenza, segno che in quest’isola la natura è la vera padrona.
Un’unica strada, Ring, percorre tutta l’isola mostrando paesaggi incantati. Dietro ogni curva puoi trovare una cascata, un gregge o una fila di reggiseni appesi lungo una recinzione!
Non si sa bene per quale ragione le signore lascino i reggiseni appesi lì, ma ormai è tradizione e qualcuno sussurra che porti anche fortuna!
Lascio per un attimo il ricordo islandese e mi concentro sulla mela. La lavo, tolgo il torsolo e la sbuccio.
Taglio ogni quarto in tre parti così da ottenere 12 fette di mela spesse circa 1 cm e le verso in padella con zucchero, succo di limone e lime e poca acqua.
Accendo il fuoco e lo tengo al minimo, non voglio che le mele caramellizzino subito, devono anche cuocere senza disfarsi.
Basteranno comunque pochi minuti e intanto mi viene in mente che la prima cosa che ho mangiato appena atterrata in Islanda, è stata proprio una mela!
Un cibo particolare e tradizioni
In Islanda si mangiano molte zuppe, ne ho mangiata una di funghi deliziosa, ma si trova anche la pizza, e per mangiare velocemente e andare a caccia di aurora boreale, ho mangiato anche quella.
Il piatto nazionale è però lo squalo putrefatto, una cosa da tapparsi naso e occhi e cacciar giù senza troppe domande, ma confesso, non l’ho assaggiato!
Se aveste visto la faccia di chi l’ha mangiato, capireste perchè ho passato e preferito una zuppa!
E’ possibile mangiare anche la balena, ma per un fatto etico ho evitato di mangiare anche quella. Sono animali bellissimi in via di estinzione e non me la sono proprio sentita.
Un Paese in equilibrio
Al di là di queste scelte gastronomiche particolari, per gli islandesi è importantissimo mantenere inalterato il fragile ecosistema in cui vivono e insegnano anche ai turisti a farlo attraverso semplici vademecum.
Qui si sfrutta moltissimo l’energia geotermica e in modo sorprendente direi, ho infatti pranzato in una serra dove si coltivano pomodori.
All’interno c’erano filari e filari di pomodori che crescono a 25 gradi costanti, mentre all’esterno nevicava!

Una delle cose che comunque mi è piaciuta di più è che tutti credono all’esistenza dei folletti che sono considerati i veri abitanti dell’isola.
Quando gli islandesi decidono di costruire una casa, costruiscono una casetta anche per il folletti perchè sono dispettosi e non vogliono assolutamente infastidirli!

Le mele sono ormai pronte, abbandono per un momento il mio ricordo islandese e spengo il fuoco per farle intiepidire.
Recupero dalla dispensa la pasta di nocciole e sono pronta per assemblare la ciotola di skyr che diventerà la colazione domenicale perfetta.
Lo skyr è già nella ciotola, aggiungo le mele disposte bene, un poco di pasta di nocciole, un pizzico di sale ai fiori e il gioco è fatto!
Spero che il racconto del mio viaggio in Islanda vi sia piaciuto e se provate la ricetta fatemelo sapere con un commento qui sotto.
Alla prossima ricetta fiorita,
Aly