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Riflessioni calde e caffè ghiaccio

Riflessioni calde e caffè ghiaccio

Moka
Caricare la moka

 

I cambiamenti climatici che portano estati estenuanti mi inducono a consumare pasti freddi o, al più, a temperatura ambiente e a fare riflessioni calde e caffè ghiaccio.

Cos’è il caffè ghiaccio? O meglio caffè ghiaccio con latte di mandorla? E’ quello più conosciuto come caffè leccese.

E allora perchè chiamarlo caffè ghiaccio? Qui iniziano le riflessioni. Ho letto tuuuuuuutta una diatriba riguardo questo caffè.

Se vi trovate a Lecce e chiedete un caffè leccese vi serviranno un’ottimo caffè con ghiaccio e bevanda di mandorle.

Se vi trovaste in Puglia, ma in altre località che non siano Lecce, vi faranno una ramanzina su come quel caffè si chiami in realtà caffè ghiaccio con latte di mandorla.

Questione di campanilismo direte voi. Certo, a volte è proprio solo quello, a volte invece rifletto su quanto sia importante definire bene le cose.

Intanto mettiamo su la moka..

Ricetta per riflessioni calde e caffè ghiaccio

Riflessioni calde e caffè ghiaccio

 

Come per il tè, per le riflessioni calde e il caffè ghiaccio c’è tutta una ritualità da rispettare.

Per esempio, il caffè dev’essere preparato rigorosamente con la moka, ma quindi al bar hanno un fornellino con cui prepararla?

Chiaramente no, usano l’espresso perciò possiamo farlo anche noi perchè credo che conoscere le regole di base sia importante e poi potremo aggiustarle un pochino.

Per un caffè
  • caffè della moka o espresso, 1
  • cubetti di ghiaccio, 4
  • bevanda di mandorla senza zucchero, 40 ml circa
Esecuzione

Dopo aver chiarito che un caffè che ci piace è un caffè valido, iniziamo le riflessioni calde e caffè ghiaccio parlando del latte di mandorle.

Innanzitutto non è latte, è una bevanda e può essere preparata anche in casa in poco tempo, sul mio pinterest potete vedere come.

Se avete la fortuna di avere delle ottime mandorle a disposizione vi suggerisco proprio di provare e noterete la differenza con quello industriale.

Recentemente mi sono un pò arenata sulla definizione delle cose. I fatti di cronaca di questa estate sono stati devastanti.

Ragazzini allo sbando, senza valori, senza il senso dell’enormità di quel che fanno e postano, senza guida, hanno imperversato fra le colonne della cronaca come non mai.

Vogliamo parlare della querelle fra i sostenitori dell’esistenza dei cambiamenti climatici e di chi liquida tutto chiamandolo maltempo?

Una volta si diceva che il caldo dà alla testa, certamente il caldo non è mancato, eppure insisto sul fatto che chiamare le cose con il proprio nome, definirle, sia più il nocciolo della questione.

Guardando fuori dalla finestra e mescolando..

Non vi spiegherò come preparare la moka, potrebbe sembrare saccente, quindi quando borbotta spegniamo il fuoco.

La mattina presto, anche con questo caldo e le notti insonni, rifletto meglio, e l’unico caffè della giornata accompagna questo momento.

Aggiungo il ghiaccio e la bevanda di mandorle fredda di frigorifero e mi viene in mente che ci starebbe bene un tocco di lavanda.

Sbriciolo una zolletta di zucchero alla lavanda e ne aggiungo un pò, poi mescolando ricomincio a pensare..

Questo non è un caffè

 

E’ l’educazione sentimentale quella che manca e che porta dei ragazzini a giocare a calcio usando un riccio come pallone?

O la mancanza di rispetto anche “solo” per un albero inerme vittima di trombe d’aria tropicali che qui non dovrebbero avere natali?

Sul resto della cronaca non voglio rimanga traccia su queste pagine, ma se non vivete su Marte saprete certamente a cosa mi riferisco.

Credo che iniziare chiamando le cose con il proprio nome sia un punto di partenza importante, affrontare i discorsi scomodi anche.

Qualcuno solleverà il “politicamente corretto”, le età giuste per affrontare gli argomenti..

Ebbene, ritengo sinceramente che la gentilezza non sia buonismo e che si possa discutere un argomento senza trascendere o usare volgarità.

Allo stesso modo, con semplicità, i termini e i tempi più opportuni, ogni argomento può essere sviscerato anche con i piccoli.

Quel che si vorrebbe dare con queste riflessioni calde e caffè ghiaccio è solo un punto di vista differente da cui osservare.

A volte è più che sufficiente e già che ci siamo, procuriamoci anche dei fiori, la bellezza salverà il mondo e se non li mangeremo, potremo comunque ammirarli.

Alla prossima ricetta fiorita,

 

Aly

 

 

 

 

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