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Risotto alle viole del pensiero

Risotto alle viole del pensiero

Viole del pensiero

 

Le viole del pensiero mi accompagnano dall’autunno alla primavera, colorano i giorni d’inverno e profumano incredibilmente mentre preparo un risotto.

Ho un piano settimanale per preparare i pasti, ho imparato a farlo quando è scoppiata la pandemia covid, mi aiuta a organizzarmi e sprecare meno.

Capita però che nel piano scriva “risotto” e poi valuti se c’è qualche verdura da mangiare velocemente oppure che faccia un giro in giardino e vanga attratta dal dolce profumo delle viole a cui aggiungo qualche stelo di erba cipollina..

Se vuoi provare un’altra ricetta con le viole del pensiero prova le focaccine alle viole.

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Ricetta del risotto alle viole del pensiero

Per 4 persone
  • 320 g di riso per risotti
  • 2 litri di brodo vegetale
  • viole del pensiero un mazzetto (circa 15 capolini)
  • erba cipollina un mazzetto (circa 7 – 8 steli)
  • olio evo q.b.
  • vino bianco secco 1 bicchiere
  • 1 scalogno piccolo
Esecuzione

Prepariamo il risotto alle viole del pensiero partendo dal brodo che dovrà bollire e rimanere a bollore per tutta la durata della preparazione.

Raccogliamo i fiori e l’erba cipollina poco prima di usarli e, per evitare che i fiori perdano profumo, non lasciamoli in acqua troppo a lungo, quindi tamponiamoli delicatamente e teniamoli da parte.

Procediamo ora con la base del risotto e tagliamo lo scalogno a fettine sottili poi versiamo in una padella capiente con poco olio e rosoliamolo bene.

Aggiungiamo il riso e tostiamolo fino a quando non diventerà traslucido, occorrono pochi minuti, poi sfumiamo con il vino e lasciamo evaporare.

Siamo pronti ad aggiungere il brodo e iniziare la vera cottura del riso, da questo momento calcoliamo il tempo che varia a seconda del tipo scelto, per un carnaroli saranno circa 20 minuti.

Dieci minuti prima di terminare la cottura aggiungiamo le viole e l’erba cipollina, mescoliamo delicatamente e lasciamo cuocere tranquillo il riso.

Aggiungere le viole al risotto

 

Asciughiamo leggermente il fondo senza esagerare e mantechiamo con una goccia d’olio.

Serviamo il risotto alle viole del pensiero, magari in una veranda, annusando il profumo del risotto alle viole del pensiero fondersi con quelli della primavera circostante.

Immagino il piatto in mano, un tovagliolo di lino sulle ginocchia e una serata tiepida.. sognare è decisamente il mio forte, ma se vuoi raccontarmi come immagini tu di servire questo piatto, lascia un commento!

Alla prossima ricetta fiorita,

 

Aly

 

 

 

 

 

 

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